

Produrre energia oggi non è mai stato così facile e conveniente. Grazie agli incentivi statali ( Italia ) dei piccoli impianti al di sotto dei 200Kwe, i sistemi di produzione di energia rinnovabile da biomassa, sono la soluzione ai problemi legati all'energia del nostro Paese.
Finenergy fornisce assistenza e consulenza, per tutto ciò che riguarda la progettazione, la realizzazione e l'installazione per impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili sia elettrica che termica.
Gli impianti a biomassa si possono suddividere in tre principali categorie:
BIOMASSA LIQUIDA
L’olio vegetale utilizzato come combustibile, rappresenta sicuramente una fonte rinnovabile ed è sinonimo di energia pulita. La cogenerazione è la produzione congiunta di energia elettrica (o meccanica) e calore utile a partire dalla stessa fonte primaria.
La cogenerazione, utilizzando lo stesso combustibile per due differenti impieghi, mira ad un più efficiente utilizzo dell’energia primaria, con relativi risparmi economici soprattutto nei processi produttivi laddove esista una forte contemporaneità tra prelievi elettrici e prelievi termici.
Il primo vantaggio della cogenerazione è evidentemente economico: un impianto cogenerativo correttamente dimensionato consente elevati risparmi energetici dell’ordine del 25-40%, ed un pay-back dell’investimento intorno ai 36-48 mesi. La cogenerazione consente di ottenere rendimenti pari al 70- 85%, valore notevole se confrontato col 50-60% degli impianti nuovi a ciclo combinato per la sola produzione di elettricità.
Come tutte le biomasse le centrali ad oli vegetali permettono di coprire il fabbisogno energetico durante le ore di picco. Infatti sono proprio queste che oggi ancora vengono coperte da combustibili di origine fossile e quindi maggiormente soggette a rincari.
BIOMASSA SOLIDA :
Le biomasse ligno-cellulosiche sono le biomasse composte principalmente da lignina e cellulosa, che possono provenire dal settore forestale come residui delle utilizzazioni boschive, oppure come scarti delle industrie di trasformazione del legno, scarti di potatura e produzioni di colture legnose dedicate. A seconda della tipologia di utilizzo il combustibile legnoso necessita di più o meno processi di lavorazione. Per la combustione in impianti di grandi dimensioni per la produzione di energia elettrica sono sufficienti operazioni di tranciatura e cippatura.
Il cippato è ottenuto dallo sminuzzamento o cippatura del legno tagliato per mezzo di apposite macchine cippatrici; si usano gli scarti dei tagli in bosco ma anche le potature degli alberi cittadini. Il cippato è in genere commercializzato con un tenore di umidità maggiore rispetto ai tronchetti di legna, variabile fra il 35% ed il 45% calcolato sul secco. Indicativamente il cippato ha un potere calorifico inferiore di (3/3,6)kWh/kg.
Come tutte le biomasse il legno permette di coprire il fabbisogno energetico durante le ore di picco. Infatti sono proprio queste che oggi ancora vengono coperte da combustibili di origine fossile e quindi maggiormente soggette a rincari.
BIOGAS :
La produzione del Biogas avviene durante la fermentazione anaerobica di sostanze organiche e la sua composizione è : Metano ( CH4 ) ca. 55% - Anidride Carbonica ( CO2 ) ca. 40% - Vapore Acqueo ca. 3% - Altre Sostanza ca. 2% . Le recenti tecnologie permettono di recuperare energia dai liquami zootecnici di allevamenti suinicoli, bovini,e ovini. Questo è permesso grazie alla possibilità di convertire il Biogas derivante dalla fermentazione anaerobica in energia elettrica e termica. Il meccanismo di produzione di Biogas è un processo biologico per mezzo del quale la sostanza organica viene trasformata in Biogas . Chi produce Energia Elettrica da Biogas ha diritto all’ottenimento dell’incentivo statale denominato certificati verdi e che gli viene riconosciuto dal Gestore della Rete Elettrica Nazionale ( GSE ) grazie alla classificazione delle centrali tipo “IARF“. L’offerta Finenergy è economicamente competitiva ed adatta alle aziende agricole medio – piccole. Un eventuale intervento ipotetico, nel caso in cui vi siano già presenti delle vasche di raccolta, consiste in : Copertura delle vasche con gasometro a doppia membrana.
Posizionamento dell’unità di cogenerazione preassemblata munita di quadro elettrico
Cogeneratore biogas-guardia idraulica, sistema di recupero termico per il riscaldamento del liquame (digestione termofila).
Come tutte le biomasse il Biogas permette di coprire il fabbisogno energetico durante le ore di picco. Infatti sono proprio queste che oggi ancora vengono coperte da combustibili di origine fossile e quindi maggiormente soggette a rincari
GAS
Il Gas naturale è un grande opportunità per la produzione di energia termica e elettrica in simultaneo e ottenere notevoli RISPARMI energetici e ridurre le emissioni di CO2 nell'ambiente. Finenergy fornisce gruppi Cogenerativi alimentati a gas da un minimo di 5 KwE ad un massimo di 500 KwE con il Brand COGAS, CHIAVI IN MANO.
UN PO DI STORIA : In un manoscritto dello storico cinese Chang Qu, datato 347 a.C., viene descritto uno strano gas che può essere usato per illuminare. Circa 200 anni fa, Alessandro Volta “riscoprì” il potenziale energetico del gas naturale, notando le piccole bolle gassose che si formavano smuovendo i fondali limacciosi del lago Maggiore. Avvicinando un fiammifero acceso, infatti, il gas contenuto nelle bolle alimentava una fiamma bluastra.
Tra il 1840 e il 1850 l’illuminazione a gas divenne comune in molte città Americane ed Europee, a tal punto da modificare gli stili di vita dei cittadini: le strade, ben illuminate anche di sera, scoraggiarono i ladruncoli, fiorirono sale da ballo e luoghi d’incontro anche per la gente meno abbiente (dato il minore costo dell’illuminazione a gas rispetto a quella a candele). Tali vantaggi restavano però confinati laddove il gas naturale veniva in superficie spontaneamente, non essendoci ancora adeguate tecnologie per la ricerca, l’estrazione e il trasporto.
Per molto tempo il gas naturale che usciva dai pozzi di petrolio veniva bruciato da una torcia o rilasciato in atmosfera, non appena arrivava in superficie. Così sono andati in fumo svariati miliardi di metri cubi di gas naturale: uno dei maggiori sprechi di risorse che la storia ricordi, e un grave danno per l’ambiente ma, era ancora lungi da venire una coscienza ambientalista. L’Italia è uno dei pochi Paesi dove il metano è stato valorizzato come risorsa energetica, fin dai primi anni della scoperta dei giacimenti in Valle Padana e nel Mare Adriatico. Il metano, come fonte di energia nazionale, ha dato un notevole contributo allo sviluppo industriale del Paese negli anni Cinquanta e Sessanta.
In generale, lo sfruttamento del metano è cominciato solo di recente: in Europa poco più di 50 anni fa, con lo sviluppo di tecnologie che ne rendessero economicamente vantaggiosa l’estrazione e una rete di metanodotti (ovvero le condutture che portano il metano dal luogo di estrazione a quello di consumo) per una distribuzione più agevole. L’intera Europa è attualmente attraversata da metanodotti, un sistema di trasporto ideale perché a basso impatto ambientale: non incrementa il traffico in superficie e non si vede, grazie alla ricostruzione dell’ambiente circostante dopo lo scavo per la posa delle tubazioni.
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